Codice Giallo
GIOVEDÌ 21 LUGLIO 2022
#APPROFONDIMENTI

È passato molto tempo dalle ultime riflessioni condivise con Voi Tempo che per me, come per tanti di noi, ha portato con sé vissuti di VUOTO...DOLORE ...PERDITA...PAURA ...SOLITUDINE ... BISOGNO DI ELABORAZIONE ...RABBIA ... ACCETTAZIONE ... E SPERANZA...

Speranza di farcela ... Nonostante i tanti lutti con cui abbiamo dovuto fare i conti quotidianamente!
E poi ... poi è accaduto che con i nostri personali e collettivi bottoni neri, invisibili agli occhi e nascosti nel cuore, siamo tornati ad uscire ... A relazionarci col fuori da noi, fatto di incontri e di contatti di cui "quasiquasi" ne dimenticavamo l'esistenza...
Olllijjjjjjjjjjjn E così, tornando a passeggiare e portandomi per via Silvio Pellico, ho incontrato un'opera d'arte ... e la sua creatrice... È da qui, da questo doppio incontro, che desidero tornare a riflettere... Insieme!

Il percorso "Io e l'Altro", realizzato all'interno del I Municipio di Roma, è un progetto che prevede interventi artistici incentrati su diverse tematiche sociali, realizzati su panchine che possono così entrare in dialogo con chi siede accanto e/o sopra ad esse.
Perché forse non è vero che "chi si ferma è perduto" ... Ed è forse vero che chi si Ferma e ComPrende ...
" è a metà della Grande Opera ... "

Sono rimasta incantata dal lavoro di Felice Leonardi ...e l'ho cercata ...e Felice Leonardi si è lasciata trovare!
Abbiamo parlato del suo lavoro artistico e dell'intento con cui l'ha realizzato ... E lasciando che le sue parole risuonassero in me, ho immaginato che questo spazio virtuale fosse una giusta "panchina" dove sedersi insieme ad elaborare!

La dipendenza è un termine che ha evocato in Felice Leonardi la desolazione, con tutte le sue forme emotive annesse, che sono rappresentate dai vuoti tra le assi del supporto su cui è stata realizzata l'opera.
Questi Vuoti creano separazioni nel "cervello-cardiaco", rappresentato nell'opera stessa con l'unione degli organi principali di cui si occupa la neurocardiologia. In realtà, l'intima connessione tra il cervello ed il cuore è una tematica che è trattata sin dall' antichità nelle medicine indigene che hanno approfondito molto attentamente la correlazione tra i due organi ai fini del BenEssere, fino ad arrivare ai nostri giorni, in cui la scienza ha dimostrato che il cuore È un cervello con la presenza dei suoi 40000 neuroni che permettono all'intelligenza affettiva di guidare le nostre comprensioni ed azioni.
Ed è chiaro che Felice Leonardi è molto interessata a questo approccio teorico integrato.
Nella storia dell'umanità spesso i "Vuoti Sentiti" sono colmati da ciò che più può placare il sintomo velocemente (alcool, cibo, sesso, droghe...), compiendo tutte quelle azioni che possano portare ad uno stato di stordimento rapido dal vissuto del "doloroso vuoto".
Così facendo accade che l'essere umano passi dal naturale bisogno di sane relazioni, di unione, di condivisione, di sintonia, di comprensione, di ascolto, di gioia e allegria, alla necessità di assumere una sostanza e, o, di compiere atti che gli procurino una immediata sensazione fisica ed emotiva di "irreale e innaturale benessere"... illudendo di volta in volta sé stesso.
Ed ecco strutturarsi la dipendenza, che si esprimerà in diverse forme, spesso le più "familiari" per la persona stessa e per la sua biostoria.
Tutto ciò in realtà darà solo spazio alla crescita della finzione, del nascondimento e della profonda delusione perché la persona continuerà a scappare dalle motivazioni che sono alla base di ogni sua forma di dipendenza...Ché troppo vuoto ci fa malissimo e ci spaventa...
Fuggiamo così nella negazione!
E ci rifuggiamo nella dipendenza, negandola, mentre ci raccontiamo continue "bugie".
Felice Leonardi ha voluto rappresentare questo processo chimico, emotivo e psichico attraverso l'uso del colore nero che definisce l'immagine del "cervello-cardiaco". Il nero vuoto, buio, freddo è simbolo della negazione stessa, che diventa il "confino" dentro il quale la dipendenza ci chiude, ci isola, ci separa da noi stessi e dagli altri.

La speranza del "Codice Giallo", che l'artista vuole donare a chi osserva questa sua opera, è invece tutta espressa nella circolarità del colore giallo che lei ha scelto di utilizzare, che attraversa e riempie l'interno e l'esterno del disegno.
Un giallo caldo e solare. Un giallo che illumina l'attenzione, che attiva la volontà potente e la forza per l'azione.
Il messaggio esistenziale di Felice Leonardi, è fortemente arricchito dalla consapevolezza esperienziale dell'artista, che con grande convinzione e motivazione, invita se stessa e desidera invitarci a riflettere sulla possibilità di superare il "confino" in cui ci immobilizza la paura ... la mancanza... e infine la dipendenza, per poterci incamminare verso un "confine permeabile" che può essere attraversato e percorso.
Un confine chiaro, morbido, comunicante che ci rende consapevoli e che possa permettere un dialogo intellettuale, emotivo ed affettivo tra le parti di noi stessi e con gli altri, volto alla libertà dalla solitudine aumentata dalla dipendenza stessa...
...Ché, come ci ricorda Felice Leonardi sussurandocelo con la sua introspettiva e luminosa opera,
" ...spesso la liberazione si trova nell’umiltà di tendere ad essa" ...
E allora ... NuovaMente... Buon Cammino... per Felice Leonardi ... e per tutti noi

Tiziana Bocci

Per chi desiderasse approfondire in modo sintetico, semplice e chiaro il tema della comunicazione tra cuore e cervello: https://www.laralucaccioni.com/cuore/il-potere-del-cuore-la-comunicazione-tra-cuore-e-cervello/