Malattia renale cronica e diete chetogeniche o low-carb
DAVIDE GHIARA - LUNEDÌ 16 DICEMBRE 2019
#SINDROME METABOLICA

l'Istituto Diet of Hope a Tucson negli Stati Uniti specializzato nel trattamento dell'obesità, del diabete, dell'ipertensione e della sindrome metabolica ha approfondito anche l’effetto che può avere l’alimentazione sulle complicanze della malattia renale cronica.

Nel 2011, un paziente in cura presso la clinica ha migliorato il tasso di filtrazione glomerulare indicato con l’acronimo GFR, che è un calcolo che determina quanto bene il sangue sia filtrato dai reni. Il paziente era obeso, iperteso e diabetico. Ha perso il 10% del suo peso corporeo ed è stata in grado di interrompere i suoi farmaci per diabetici e per la pressione del sangue. Questa scoperta ha spinto l'Istituto a raccogliere dati sulla frequenza della malattia renale nella popolazione di pazienti della clinica e valutare la sua risposta al nostro programma di gestione della malattia che enfatizza una dieta a basso contenuto di carboidrati e proteine normali.

Su 500 pazienti consecutivi riferiti al programma, 33 pazienti hanno presentato la diagnosi di malattia renale cronica come stabilito dal loro nefrologo. Questi pazienti sono stati supervisionati per una media di 6,3 mesi durante il 2013 e il 2014 e i dati sono stati raccolti in quel momento. L'analisi statistica è stata successivamente eseguita a gennaio 2015. I carboidrati erano limitati alle bacche e alle verdure non amidacee. L'assunzione giornaliera di proteine è stata calcolata circa 0,9 gr. per chilo di peso corporeo. In pratica significa che una persona di 70 chili di peso ideale avrebbe utilizzato circa 63 gr. di proteine giornaliere. (Carne e pesce contengono circa dai 18 ai 25 gr. di proteine per 100 gr. di prodotto.)

I risultati, secondo i ricercatori, sono stati molto interessanti dato che su questi trentatré pazienti con diagnosi di malattia renale cronica, il tasso di filtrazione glomerulare è aumentato in media del 25,5%, la creatinina sierica è diminuita in media del 13,7% e l'azoto ureico nel sangue è diminuito in media del 9,1%. Oltre a ciò c’è stata la perdita di peso.

Gli obbiettivi raggiunti in questi casi mettono bene in evidenza che una dieta a basso contenuto di carboidrati e con le corrette proteine può essere efficace nel migliorare la funzione renale nei pazienti obesi, ipertesi e diabetici.

RIFERIMENTI

https://pdfs.semanticscholar.org/7377/aae5c5e9661e560c254a30b0bf13da01aed3.pdf

https://www.inran.it/filtrato-glomerulare/5349/