Ricomincio dal "Drin"
GIOVEDÌ 15 NOVEMBRE 2020
#APPROFONDIMENTI

Quante suggestioni nella narrazione di Riccardo Ferrero Leone, che hanno suscitato in me ReVisioni interiori, Personali e Collettive! “Siamo tutti figli del ciuccio inzuppato nello zucchero, accompagnato così spesso dalle parole “ti È...che te strilli??”. Parole vuote di senso, suoni rassicuranti nonostante l’assenza, azioni incongruenti rispetto alla soddisfazione del bisogno reale che hanno costruito dentro di noi la strada della dipendenza e dell’inadeguatezza, convincendoci nel tempo a far crescere il vuoto famelico della solitudine e del non ascolto di noi stessi, riempiendoci di sostituti, inadeguati a rispondere al nostro vero bisogno.

Piango-ho paura-voglio contatto ed odore rassicurante-ricevo il biscotto.

Piango-sento il bruciore-voglio che sia cambiato il pannolino-ricevo il ciuccio inzuppato di zucchero.

Piango-voglio essere preso in braccio per addormentarmi seren@ al ritmo del tuo cuore- ricevo il biberon con l’acqua saporita di dolce.

Ecco, la strada della sopravvivenza e della non realizzazione di noi stessi è costruita così! Sul non ascolto del bisogno reale, sul non riconoscimento del bisogno di buon nutrimento per i nostri 5 sensi.

Secondo la medicina Vedica e Tantrica, i nostri 5 Sensi sono strettamente collegati ed interdipendenti con il nostro sistema immunitario, il nostro sistema ormonale e il nostro sistema nervoso centrale e con la ricerca del Senso dell’Esistere.

E dopo tanti e tanti e tanti anni l’occidente ha dimostrato il perché: la nostra scienziata e ricercatrice Candace Pert ci ha confermato con i suoi studi e le sue ricerche che siamo fatti di molecole d’emozione e di piacere. Sono la moltitudine di endorfine naturali che abbiamo sotto la pelle a tenere collegati e ben funzionanti i tre sistemi fondamentali per il benessere e la salute dell’essere umano.

E mentre scrivo di emozioni, di piacere e di benessere mi sembra di poter sentire il pianto di tanti nostri Bambin@ Interiori che lamentano e bramano il diritto al sentire il piacere congruente... il diritto all’ascolto negato...il diritto al buon nutrimento dei bisogni essenziali ed evolutivi, fino al lamento più elevato di poter comprendere il Senso dell’esistere in questo mondo ...

“E allora dottoressa, mi sussurrano? come facciamo per rimettere in ordine ciò che è stato invertito da quei “banali milioni e milioni di ciucci inzuppati nel nostro dolore edulcorato?”

Ricominciamo dal DRIN, ho voglia di rispondergli ...

Ricominciamo giocosamente ad ascoltare noi stessi, iniziando dai nostri bisogni sensoriali. E mentre lo facciamo, doniamoci le parole congruenti all’ascolto dei nostri bisogni, quelle che possono farci uscire, pian piano, dal tunnel della “depressione della gioia”.

Doniamoci parole significative rispetto ai vissuti che sono alla base del pianto, della rabbia, del vuoto che risuona in modo amplificato dentro di noi. Se continuiamo a dare spazio nella nostra vita alla modalità’ “blocco” del sano pianto per il dispiacere che proviamo quando abbiamo un bisogno sensoriale affamato e deprivato, continueremo a potenziare la confusione, la rabbia, il vuoto!

Non riconoscere il valore dei nostri Personali, Unici e Meravigliosi 5 Sensi significherà continuare a far crescere in noi il bisogno... e la dipendenza ad esso associato. Quel ciuccio inzuppato nella dolce e rovinosa polvere bianca, che impedisce l’ascolto attento ai fini della adeguata risposta, è solo il simbolo anticipatore di ogni forma di dipendenza: le modalità di sostituzione, inversione e le patologie che “sceglieremo” nel tempo, in realtà poco importano! Saranno certamente quelle preferite e agevolate dalla e nella nostra bio specie familiare!

Quello che invece importa per poter “ricominciare dal drin” è un nuovo modo di ascoltare noi stessi! È darci il permesso di credere che i nostri bisogni sono reali e addirittura salvifici! È dare “ragioni” a quel lamento costante che sentiamo provenire da dentro, che è del nostro Bambin@ Interiore che vuole uscire dall'enorme vuoto che l@ circonda! Quel vuoto sentito, che invece di essere ventre materno nutriente, definisce dentro di noi la mancanza! Quel vuoto pesante, imbibito di mancanza, che invece di permetterci di librare e volare ci tiene intrappolati e prigionieri ... dentro il nulla!

“E questo “Drin”, dottoressa, se tutto quanto fin ora ha affermato fosse un pò veritiero, come dovrebbe suonare?”

Potrebbe essere il suono di una buona domanda, gli risponderei:

“Nel Qui ed Ora, quale BiSogno-Desiderio mi è Maestro di Via?”

Perché invero è il sano desiderio, guida di azioni adeguate, che cerca ancora risposte congruenti per essere soddisfatto. Purtroppo proprio lui che non abbiamo ascoltato, che abbiamo evitato, modificato, invertito, invece di essere maestro l’abbiamo trasformato in matrice della dipendenza... che mai ci soddisfa! Allora per iniziare ad avviarci fuori dal buio tunnel, insieme, lasciamo che la smania da mancanza generalizzata, prenda significato reale grazie al supporto indispensabile della conoscenza dei nostri 5 sensi da RiAscoltare e RiConoscere con attenzione e precisione.

Cerchiamo di diventare gli unici Genitori Interiori di noi stessi, esigenti e perfetti... nell’ascolto! Ascoltiamo il troppo vuoto, il troppo pieno, i bisogni, i desideri reali, perché abbiamo il diritto e il dovere esistenziale di riempire, svuotare, appagare, nutrire, in modo adeguato e preciso noi stessi, per poter sentire in noi quella sazietà salutare che arriva dalla piena e appagante soddisfazione: la sola ci permette di “smettere”... ed iniziare finalmente a “digerire”! E poter Stare, poi, in un altro Vuoto, quello Fertile, che nulla ha a che vedere con la mancanza!!!

“Certo è facile da leggere tutto quanto scrive, dottoressa... in verità molto più difficile è ricominciare da noi stessi, se fin ora quanto abbiamo imparato è stato proprio il negarci l’ascolto... Se noi stessi abbiamo continuato a sostituire le risposte sane al bisogno reale con il sapore e il rumore del ciuccio inzuppato di zucchero...”

Eh già... è vero! È un pò arduo e forse anche un pò di più di arduo, a volte è anche doloroso, questo gli risponderei... Eppure difficile e doloroso non significano impossibile! Ci sono strade, percorsi, tecniche da poter imparare ed agire sperimentando nuovi modi, in compagnia di guide professionali ed esperte. E se in questo piccolo spazio il molto difficile non può essere spiegato, gli proporrei allora un gioco, già giocato tante volte quando eravamo cuccioli. Un gioco da giocare ora, NuovaMente, da adulti... e ancora bambini. Un gioco che oggi, a differenza di allora, può permettere l’auto conoscenza e il riconoscimento... senza imitazione!

Giochiamo a Mamma/Papà e figli@, gli direi!

Usciamo
Andiamo in un negozio per bambini piccoli
Scegliamoci un ciuccio tra i tanti, quello che più ci piace
Torniamo a casa e teniamolo in bella vista, in un luogo comodo e facile da raggiungere quando sarà il momento della voglia sconosciuta e incontenibile
E quando sentiremo quel “disPiacere” che attiva la ricerca smaniosa della “dipendenza”...
Fermiamoci
Solo un secondo, prima di soddisfare la nostra dipendenza
Impegniamoci con noi stessi
Fermiamoci
Solo un attimo, prima di agire la nostra tranquillizzante modalità di fuga e di compensazione, per una volta sola
Fermiamoci
Raggiungiamo il ciuccio
Inzuppiamolo nello zucchero
Mettiamolo in bocca e diciamoci a voce alta
“... Tiè... Ma che te strilli?”
e poi...
Fermiamoci
Ancora un secondo, prima di mettere in atto la modalità sostitutiva che ben conosciamo
Ascoltiamo le reazioni emotive che si muovono dopo aver messo dentro di noi quel ciuccio imbiancato
E se per caso giocando... e giocando... e ridendo... e piangendo... dovessimo sentire da lontano l’eco di noi stessi bambini che ci sussurra
“Ma io non volevo il ciuccio” ...
allora ancora per un attimo
Fermiamoci
Ascoltiamo con attenzione, con commozione, con stupore, con gratitudine e tenerezza infinita quel “Io Sono” sentito che ancora vive in noi
E questa volta, nel qui e ora di un attimo, diamoci il permesso di sperimentare qualcosa di nuovo e sussurriamoci:

“Dimmi piccolo eco che non sei ego... io sono qui... e voglio ascoltarti...
Dimmi piccol@ mi@... dimmi... perché piangi?... Lascia che io ti ascolti...
perché IO SONO... qui... UNO CON TE...”

Per tutti i nostri Bambini Interiori il mio Augurio sarebbe in tal modo di Gioiosa RiNascita!
Ricominciamo insieme, dal “Drin”, fino al raggiungimento della Pace e della Tranquillità che possiamo Sentire in noi quando il “Valore Ideale” coincide con il “Sentito” di Bene, di Bello, di Buono
per il nostro ESSERE Corpo-Emozioni-Mente-A.mor.E...
in Azione...
in Itinere...
NEL QUI E ORA !!!

Tiziana Bocci
Dottore in Psicologia
Floriterapeuta e Gestalt Counselor
tiziana.bocci@gmail.com
Tel: +39 345 5035924

La dottoressa Bocci in questo periodo di chiusura forzata e difficile sotto molti punti di vista offre consulenze a distanza ad onorario concordato e accessibile alle esigenze di ciascuno.

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